TASI: il pasticcio delle scadenze 2014

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Un comunicato del MEF posticipa la rate a settembre nei comuni che non hanno deliberato l’aliquota ma rispetto alla legge di stabilità si tratta di un anticipo. In arrivo un decreto che potrebbe modificare la normativa attuale.

A poco più di 3 settimane dalla scadenza della prima rata della TASI, la nuova imposta sui servizi indivisibili, vi è ancora molta confusione sui termini di versamento.

Come era logico aspettarsi, la ridda di notizie, comunicati, smentite e contro-smentite che si sono susseguite in questi giorni ha gettato i contribuenti nel caso più totale.

Mentre non sembrano esservi problemi di scadenze per quanto riguarda l’IMU, la cui prima rata è confermata al 16 di giugno, per la TASI il balletto delle date sta creando qualche apprensione ai cittadini che si trovano alle prese con il versamento della nuova tassa.

 

Cosa prevede la legge di stabilità

La norma transitoria per il 2014, prevista dalla legge di stabilità, aveva individuato per il 2014 le seguenti scadenze:

per la prima casa: se il Comune non delibera l’aliquota entro il 31 maggio (o in via telematica entro il 23 maggio) si paga tutto in un' unica rata entro il 16 dicembre 2014. Se invece il Comune stabilisce l’aliquota, la TASI si versa in due rate: 16 giugno e 16 dicembre 2014.

per gli altri immobili: se il Comune non delibera l’aliquota, la prima rata si calcola con l' aliquota base e la rata di saldo come conguaglio rispetto alla prima.

Ricordiamo inoltre che “in gioco” non c’è solo l’aliquota ma anche le eventuali detrazioni che il comune può decidere autonomamente, nonché la percentuale della TASI a carico dell’inquilino che può variare, sempre a discrezione del comune, tra il 10 e il 30 per cento.

 

Cosa cambia

Dalle ultime notizie, sembra che tale disposizione sia destinata ad essere superata da una nuova legge che, stando al recente comunicato del MEF, dovrebbe posticipare a settembre il versamento della TASI in quei comuni che entro il 30 maggio non hanno deliberato l’aliquota.

Quello che però viene spacciato come posticipo in realtà è un vero e proprio anticipo dei termini di scadenza perché, come detto, la legge di stabilità prevedeva già che la TASI si pagasse a dicembre (in un'unica rata) nei comuni “ritardatari”.

Sembra invece certo che se il comune delibera l’aliquota entro maggio allora la TASI si paga in due rate di cui la prima il 16 giugno. Per la rata successiva vedremo cosa stabiliranno le nuove disposizioni.

 

Il comunicato del MEF

A fare un po’ di chiarezza almeno su chi deve pagare subito la TASI è intervenuto il comunicato del MEF che riportiamo integralmente.

 

MEF – Comunicato stampa n. 128 del 19 maggio 2014.

Dopo aver incontrato l’Anci, per venire incontro da un lato alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali, e dall’altro all’esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali, il Governo ha deciso che nei Comuni che entro il 23 maggio non avranno deliberato le aliquote la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi è prorogata da giugno a settembre. Per tutti gli altri Comuni la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi resta il 16 giugno”.

 

Sembra quindi confermato lo slittamento per i comuni ritardatari, anche se il comunicato non specifica alcuna data di scadenza ma si limita a indicare genericamente settembre come mese per il pagamento, rimandando i dettagli al decreto di prossima approvazione.

Inoltre, in assenza di una specifica indicazione (il comunicato del MEF non distingue tra prima e seconda casa),  sembra che lo slittamento a settembre debba valere per tutti gli immobili, mentre la legge di stabilità prevede, per quelli diversi dalla prima casa, un versamento da effettuarsi comunque in due rate, la prima delle quali calcolata con l’aliquota base se il comune non stabilisce l’aliquota in tempo utile.

 

Ricapitolando

Il decreto in arrivo potrebbe modificare le scadenze previste inizialmente dalla legge di stabilità ma non è ancora chiaro in quali termini ed il comunicato del MEF non precisa le date di scadenza, né indica con chiarezza se lo slittamento debba riguardare anche le seconde case (e gli altri immobili) oppure soltanto la prima casa.

Consigliamo quindi di attendere la pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale.

Solo in questo modo sarà possibile conoscere le scadenze esatte per il versamento della TASI, senza rischio di incorrere in sanzioni per ritardato versamento o versamento insufficiente.

 

Pubblicato da: Redazione

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